IO SONO IL PROIETTILE, EDOARDO RIBATTO, RADIODRAMMA, TEATRO DELLA TOSSE, GENOVA

mercoledì 27 novembre 2013

Venerdi 29 novembre alle 19 alla Associazione Italia Russia di Milano (via Cadore ) ci sarà un incontro  di presentazione del progetto IO SONO IL PROIETTILE e di approfondimento sulla vita di Julij Markus Daniel e sul processo che scosse l'opinione pubblica mondiale nel Febbraio del 1965.

Ci sarà il Professor Malcovati (illustre storico ed esperto di storia e letteratura Russa) ,
Francesca Gori, responsabile di Memorial Italia (associazione che si occupa di dissidenti russi),
Elio De Capitani (attore, regista e direttore artistico del Teatro Elfo-Puccini, che ospiterà lo spettacolo)
e ovviamente io, Edoardo Ribatto, che parlerò del mio punto di vista: quello di un lettore , estraneo ai fatti e alla storia della Russia, che tanti anni fa è stato rapito da questa vicenda umana tanto da imbarcarmi in tutta questa avventura.

Chi è interessato alla Russia, alla scrittura e al suo processo creativo, agli anni '60 (quegli anni '60), alla rivolta come atto di civiltà e al teatro, venga e troverà pane per i suoi denti.

Edoardo

giovedì 10 ottobre 2013

PROLOGO IO SONO IL PROIETTILE

IO SONO IL PROIETTILE photo trailer

Genesi

"Io sono il proiettile è un testo liberamente ispirato all’opera e alla vita di Yuri Markus Daniel,scrittore dissidente russo processato e condannato per reati d’opinione. Il suo caso fu clamoroso perché le opinioni che gli venivano contestate non erano sue ma dei personaggi dei suoi romanzi. 
E’ come se si volesse mettere in galera Shakespeare per le opinioni di Jago. Per Daniel fu proprio così. Ho pensato che questa confusione fra persona e personaggio fosse tragicamente calzante per il destino di un artista.
Ho deciso quindi di assecondarla usando un procedimento noto come bio-fiction: la riscrittura liberamente romanzata di eventi e personaggi realmente esistiti. 
L’idea portante è creare un ponte fra lo scrittore e il personaggio da lui inventato facendoli incontrare e conoscere.

Il testo è scritto in forma radiodrammatica perché la messa in scena punta sul suono come veicolo unico di comunicazione, un suono fortemente realistico, una vera e propria scenografia sonora. 
Il lavoro sulla recitazione è iperreale, a microfono. 
L’attore interpreta tutti i personaggi con l’ausilio di un vocoder (un dispositivo audio capace di contraffare la voce). Tutto ciò permette allo spettatore, chiudendo gli occhi, di immergersi in una storia piena di personaggi (circa 12), in un luogo lontano nel tempo e nello spazio (la Russia degli anni ’60) e di vedere una volta aperti gli occhi un uomo solo, alle prese coi propri fantasmi: l'artista...".             
Edoardo Ribatto